Riserva naturale Forra del Cellina

I percorsi e le proposte nella Riserva

La Riserva interessa la parte più significativa della grande incisione valliva scavata dal torrente Cellina nei calcari di età cretacica che costituiscono i rilievi posti tra Barcis e Montereale Valcellina.
L’aspetto morfologico è quello tipico di un grande canyon, il maggiore della regione e senz’altro uno dei più spettacolari d’Italia, con pareti verticali e imponenti fenomeni di erosione fluviale. Nell’ambito della Riserva si può osservare un vero e proprio “sistema” di forre, confluenti l’una nell’altra, relativo al corso dei torrenti Alba, Molassa e Cellina.

Sulle pareti verticali di queste profonde incisioni sono ben documentate  le morfologie legate all’azione erosiva dell’acqua: marmitte di erosione, sottoescavazioni e rocce levigate. La natura carbonica delle rocce ha determinato l’instaurarsi di fenomeni di dissoluzione che hanno dato luogo a morfologie carsiche presenti un po’ ovunque nel territorio di questa area protetta.

Si possono osservare sia forme carsiche di superficie (doline, scannellature, campi solcati e vaschette di corrosione) che forme carsiche ipogee (pozzi, grotte, gallerie). Questo ambito naturalistico assume una particolare valenza storica per la presenza di alcune opere per lo sfruttamento a fini idroelettrici delle acque del Cellina realizzate agli inizi del 1900 e per il paesaggio della Vecchia strada della Valcellina.

Dati e caratteristiche della riserva

Nome: Forra del Cellina
Anno d’istituzione: 1998
Tipo: Riserva naturale regionale
Estensione: 304 ettari
Comuni interessati: Andreis, Barcis, Montereale Valcellina
Ente gestore: Parco Naturale Dolimiti Friulane
Strutture: Centro visite di Barcis (Ponte Antoi)

È possibile visitare la Riserva sia seguendo dei percorsi che partecipando a proposte che possono essere vissute anche come divertenti esperienze didattiche e eccitanti outdoor.

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Centro visite di Barcis

Il Centro visite della Riserva è situato in località Ponte Antoi (Barcis) luogo da cui è possibile accedere alla Vecchia strada della Valcellina, al Sentiero del Dint e ai servizi offerti. La struttura offre ospitalità a quanti necessitano informazioni sulla Riserva e sulle attività possibili., ma si pone principalmente quale punto di riferimento per le proposte didattiche adatte in particolare ai gruppi scolastici in visita. Nel Centro visite è possibile visitare e consultare l’allestimento dedicato alla Riserva naturale, come pure viene illustrata la singolare vicenda del ritrovamento di un meteorite (tra le più importanti del patrimonio nazionale) nei pressi della Diga di Ponte Antoi (apertura stagionale e su prenotazione).

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La Vecchia strada della Valcellina

Questo tracciato nacque come strada di servizio per la costruzione della “Vecchia diga” (la prima diga costruita nel Torrente Cellina) e del canale di alimentazione della centrale di Malnisio, dal 1906 rappresentò la prima carrozzabile di collegamento tra la valle e la pianura, ed è stata utilizzata fino al 1992, anno in cui è stato inaugurato il nuovo tratto caratterizzato da un percorso quasi completamente in galleria.
La Vecchia strada, dismessa quale carrozzabile, si sviluppa all’interno dei canyon dei torrenti Cellina e Molassa, ed è attualmente gestita come pista ciclo – pedonale, aperta al pubblico stagionalmente e su prenotazione. È suddivisa in diverse tratte e l’accesso alle stesse viene definito annualmente in base alle condizioni e agli eventi ambientali che si succedono nel corso del tempo. Gli alti versanti rocciosi che sovrastano la carreggiata, essendo soggetti a normali fenomeni erosivi, vengono infatti monitorati e valutati al fine di mitigare il rischio di incidenti dovuti all’impatto di materiale precipitato dall’alto.

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Il Sentiero del Dint

Si tratta di un percorso escursionistico fruibile per gran parte dell’anno, caratterizzato da un tracciato di bassa difficoltà e con un dislivello contenuto. Diversi pannelli esplicativi ne descrivono le caratteristiche ambientali e storiche, e tre “belvederi” consentono di osservare il canyon della Riserva naturale e le vallate principali poste a monte dello stesso.

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La strada del Dint

È una strada comunale poco trafficata e seguita pertanto anche dagli escursionisti. Consente di collegare, con una escursione senza difficoltà, i vari accessi al Sentiero del Dint e alla Vecchia strada della Valcellina.

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Le Grotte della Vecchia diga

È un sistema di grotte definite “naturali e didattiche” in quanto è possibile visitarle solamente sfruttando le proprie capacità e mezzi limitati (torcia, casco).

Sono localizzate lungo il versante soprastante la Vecchia diga (da cui il nome), raggiungibili seguendo un sentiero. La loro conformazione e lo sviluppo pressoché orizzontale consente di addentrarsi in profondità ad ammirare i fenomeni più rappresentativi del carsismo ipogeo (accesso su prenotazione).

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Il Trenino della Valcellina

Si tratta di un servizio di accompagnamento turistico mediante un trenino che percorre la Vecchia strada della Valcellina, passando anche per i paesi circostanti. Durante il viaggio vengono fornite informazioni turistiche e descrittive.

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Il Ponte tibetano

All’interno della forra del torrente Cellina, seguendo il percorso della Vecchia strada, troviamo il Ponte tibetano, una proposta di breve itinerario attrezzato che attraversa in altezza il fondo del canyon e che tutti possono affrontare (apertura stagionale e su prenotazione).

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